Tra le metodologie per l’inclusione dell’alunno con disabilità, ci sono il peer-tutoring, l’apprendimento cooperativo e il circle-time.
1. Il peer-tutoring
Il peer-tutoring, o tutoraggio tra pari, consiste nell’accoppiare uno o più studenti che presentano difficoltà con un compagno particolarmente bravo, che faccia loro da guida, fornendogli consigli e aiutandoli a comprendere meglio alcuni aspetti del tema.
Questa metodologia didattica, oltre a favorire la creazione di legami amicali e a potenziare l’inclusione dell’alunno con disabilità nella classe, ha effetti positivi anche sui suoi pari tutor, che sviluppano maggiori competenze riflessive ed espressive.
Per l’alunno con con disabilità, oltre alla creazione di relazioni privilegiate e improntate sulla disponibilità e l’accettazione, il peer-tutoring può rappresentare un valido sostegno per lo svolgimento di specifici compiti e per supportare un nuovo apprendimento.
Per approfondire: Il peer tutoring
2. L’apprendimento cooperativo
L’apprendimento cooperativo, d’altra parte, non presuppone il mantenimento implicito di una “gerarchia” tra gli studenti, ma favorisce la collaborazione e il confronto, contrapponendosi a una concezione competitiva della scuola e del gruppo-classe.
Le attività cooperative vengono di solito svolte in piccoli gruppi, selezionati dall’insegnante, che assegna a ciascuno un compito, un progetto o un argomento, negoziandolo con gli alunni stessi.
Questi ultimi sono chiamati a confrontarsi su come realizzare l’attività, assumendo ruoli e funzioni, scambiandosi feedback e suggerimenti, sostenendosi in caso di difficoltà.
Nel corso dell’attività, l’insegnante vigila affinché vi sia sempre chiarezza nella suddivisione dei compiti e nell’organizzazione degli spazi e dei tempi.
Al termine dell’attività, non viene valutato il prodotto, ma il processo, stimolando inoltre le capacità di auto-valutazione degli stessi alunni.
Per approfondire: Cooperative Learning: definizione e caratteristiche
3) Il circle-time
Infine, è possibile ricorrere al circle-time, attività che rientra nel più ampio novero delle metodologie educative improntate sulla dimensione socio-affettiva.
Questa attività consiste nel formare un cerchio, composto da tutti gli alunni, al centro della classe, spostando temporaneamente banchi e sedie ai lati dell’aula.
Il fatto di riunirsi in cerchio consente di sviluppare relazioni positive tra i bambini, in quanto viene incoraggiato il contatto visivo e frontale e si comunica un messaggio di uguaglianza, incentivando la partecipazione di ciascuno.
Una volta composto il cerchio, l’insegnante, nelle vesti di facilitatore, sottopone alla classe un tema, un argomento o un problema che la interessa.
Viene esortato il confronto e ogni alunno può esprimere il proprio punto di vista sul problema.
Le regole comuni includono il rispetto dei turni e l’alzata di mano per partecipare, il rispetto delle opinioni altrui così come della decisione, da parte di alcuni alunni, a non partecipare attivamente e la valorizzazione dei contenuti emersi, eventualmente invitando anche gli altri alunni a commentare.
Per approfondire: Il circle time
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