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La tesi in Psicologia, Pedagogia o TFA si basa su due principali tipologie di fonti: libri e articoli di ricerca.


Il criterio per capire se la tua tesi o tesina ha una buona bibliografia

Una buona bibliografia è composta dall’80% di articoli di ricerca in inglese e 20% di libri in italiano o in inglese.

Se prevalgono gli articoli di ricerca, vuol dire che hai fatto un buon lavoro, hai consultato fonti scientifiche e non hai solo fatto il “riassuntino” dei libri.

Quindi vediamo meglio gli articoli di ricerca.

Caratteristiche degli articoli di ricerca

Nel 90% dei casi, sono in inglese.

Da leggere: 3 fonti odiate dai relatori

Dove trovare gli articoli di ricerca

Dove si trovano? Negli archivi scientifici, ad esempio Medline.

Se vai su Google, e inserisci una parola chiave seguita da Medline, ad esempio “metacognition Medline”, uscirà un elenco di pagine diettamente da Medline, che trattano quell’argomento o argomenti attinenti.

Invito a fare una prova per prendere la mano e capire meglio.

Non c’è modo migliore per capire che metterci mano.

Da Medline, a volte puoi consultare o scaricare un articolo intero in pdf.

Altre volte puoi consultare solo l’abstract, cioè il riassunto dell’articolo, presente nella prima pagina di ogni articolo.

Da leggere: come rielaborare gli articoli scientifici per usarli nella tua tesi

Google Schoolar, il meta-motore per trovare articoli di ricerca

Non esiste solo Medline, ma tanti altri archivi di ricerca dove trovare articoli scientifici per la tua tesi in Psicologia o tesina TFA.

Invece di cercare archivio per archivio, puoi cercare contemporaneamente su tantissimi archivi, attraverso Google Schoolar.

Google Scholar ha la stessa interfaccia di Google: c’è una fessura di ricerca, dove inserire le tue parole-chiave.

Solo che i contenuti vengono cercati negli archivi scientifici e non su normali siti web.

Infatti, cliccando sui risultati, potrai vedere che alcuni rimandano a Medline, altri a Researchgate, altri a Tandfonline, e così via.

Sono tutti archivi scientifici, che contengono articoli di ricerca.

Attenzione però quando sono i relatori a consigliare GoogleScholar. 

Da leggere: perché i relatori “sbagliano” a consigliare GoogleScholar

Cosa fare con gli articoli di ricerca che hai trovato

Puoi fare una prova su come funziona Google Scholar inserendo, ad esempio, “metacognition” o altre parole-chiave, in inglese, sull’argomento della tua tesi.

Otterrai una lista di risultati, presi da diversi archivi.

Allora inizierai a consultarli.

Per alcuni, ti basterà lusare l’abstract (la sintesi dell’articolo).

Per altri, analizzerai l’articolo intero, perché magari contiene una ricerca che chiarisce aspetti importanti del tuo argomento.

Quindi merita più attenzione e più spazio nella tua tesi in Psicologia o tesina TFA.

Man mano che analizzi abstract e articoli interi, e riporti il contenuto nella tua tesi, li metti anche in bibliografia.

Differenza tra fonti dirette e indirette

Quando analizzi articoli interi, vedrai che al loro interno gli autori riassumono anche altre ricerche.

Potrai mettere anche quelle nella tua tesi, senza doverle consultare direttamente, perché basta quello che è citato dentro un articolo consultato.

Quindi, la tua bibliografia sarà composta da:

  1. fonti dirette (primarie), cioè abstract e articoli consultati direttamente;
  2. fonti indirette (secondarie), cioè altri studi che non hai consultato direttamente, ma che erano citati dentro gli articoli consultati direttamente.

Da leggere: quanti articoli di ricerca servono per la tua tesi

Se la bibliografia della tesina TFA è molto lunga, significa che devi aver letto per intero tutti gli articoli?

La bibliografia di una tesi in Psicologia o di una tesina TFA è lunga, ma non significa che tu abbia letto per intero tutti gli articoli o tutti i libri: alcuni erano citati dentro altri articoli o libri.

Alcune sono fonti dirette, altre indirette.

La tua tesi è un dialogo a più voci, in cui più studi interagiscono.

Tu li riporti, perché hai consultato l’abstract, l’articolo intero, un libro o li hai trovati citati dentro articoli o libri, e li metti in relazione tra loro, costruendo un discorso consequenziale.

La tua tesi è una polifonia, un coro a più voci, e tu sei il direttore d’orchestra.

Videospiegazione su dove trovare gli articoli di ricerca


Se ti serve aiuto per tesi in Psicologia, tesine o elaborato teorico del TFA, contattami qui.

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Sono Stella Di Giorgio, psicologa e tutor per studenti lavoratori di Psicologia e TFA. Scrivimi a tutor@110elode.net per aiuto tesi.