2 esempi di caso clinico.
Giovanna C. è una ragazza di 25 anni che si presenta al primo colloquio con lo psicologo della sua A.S.L. di appartenenza, dopo aver fatto esplicita richiesta di un “sostegno psicologico” per il tremori alle mani e suda in modo eccessivo. E’ seduta sulla sedia con una postura rigida, con le gambe unite e le mani sulle ginocchia e occupando solo la punta della sedia. Dopo pochi minuti di conversazione, in cui l’eloquio di F. risulta un po’ accelerato ma comunque sempre fluido e il suo pensiero sempre attinente ad un piano di realtà, la ragazza riferisce di sentirsi “continuamente preoccupata”, tutti i giorni e per quasi tutto l’arco della giornata. In particolare, il suo pensiero “fìsso” è la paura di non riuscire a finire gli ultimi esami mancanti per laurearsi in Medicina.
E’ all’ultimo anno di corso e da circa tre mesi accusa, oltre a quanto appena riferito, una scarsa capacità di concentrarsi nello studio, facile affaticamento, insonnia e tachicardia. Detto ciò, F. inizia a muovere ininterrottamente le gambe e a fare respiri profondi, riferendo allo psicologo di sentirsi un “nodo alla gola”. Dice di questa sua condizione le sta creando non pochi problemi nella vita di tutti i giorni. Riferisce di essere fortemente preoccupata del proprio stato di salute e che le possa venire un infarto. G.. vive con la
madre, che sembra essere poco presente nel rapporto con la figlia e che lei stessa definisce una persona sulla quale non poter fare troppo affidamento perché anziana e con alcuni problemi di salute. Il padre è morto quando lei aveva otto anni. E’ figlia unica. Sulla base dei dati forniti, il candidato indichi in maniera sintetica:
– Quale ipotesi diagnostica prenderebbe in considerazione specificando gli elementi ritenuti
importanti a giustificazione dell’ipotesi fatta
– La diagnosi differenziale e gli altri eventuali dati da elaborare
– Di quali strumenti psicodiagnostici si avvarrebbe
– Se ritiene necessario un trattamento
– In caso di indicazione di trattamento specificare il tipo di orientamento, obiettivi, setting
Giovanni ha 25 anni, è figlio unico, studia giurisprudenza e non riesce a superare l’ultimo esame. E’ stato seguito anche con lezioni private ma, pur essendo preparato, è stato bocciato più volte ed è andato in depressione: non esce più con gli amici, preferisce rimanere a casa a guardare serie tv, non va più in palestra e spesso si alza molto tardi la mattina, tanto che viene rimproverato dai genitori e questo sta creando tensioni in famiglia. Il padre avvocato è preoccupato, anche perché aveva già preparato un posto per suo figlio in uno dei due studi legali molto importanti che dirige a Milano e Parma. E’ il padre che contatta lo psicologo, anche a seguito di continui conflitti con il figlio, a cui ha pagato gli studi e le lezioni private. Il figlio è d’accordo ad andare dallo psicologo, effettua un primo colloquio, ma si rifiuta di parlare di tutto ciò che riguarda l’università.
Sulla base dei dati forniti, il candidato indichi in maniera sintetica:
– Quale ipotesi diagnostica prenderebbe in considerazione specificando gli elementi ritenuti
importanti a giustificazione dell’ipotesi fatta
– La diagnosi differenziale e gli altri eventuali dati da elaborare
– Di quali strumenti psicodiagnostici si avvarrebbe
– Se ritiene necessario un trattamento
– In caso di indicazione di trattamento specificare il tipo di orientamento, obiettivi, setting
E’ solo un esempio, da cui prendere spunto per comprendere come impostare il lavoro.
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