Come prepararsi alla prova-pratica di abilitazione basata su un unico colloquio orale
Dal 2020, l’Esame di Stato di Psicologia, a causa della pandemia da Covid-19, è stato svolto sotto forma di un’unica prova orale.
L’Ordine Nazionale degli Psicologi ha suggerito alle commissioni di far partire il candidato dal racconto del tirocinio.
Non si trattava di un obbligo: le commissioni erano libere, come sempre, di gestire in autonomia le prove d’esame.
Infatti, alcune hanno accolto il suggerimento: in questi casi, il candidato si preparava in anticipo un discorso, partendo dal tirocinio e dagli articoli di codice deontologico associabili, per poi esporre una teoria, un progetto, un disturbo, collegati al tirocinio e collegati tra loro.
Può essere utile preparare una base così, sia in caso di esame “tradizionale” scritto che in modalità emergenziale orale, ma senza limitarsi a questo.
Per altre commissioni, infatti, era solo un punto di partenza, da cui porre liberamente le domande ritenute opportune.
Altre ancora, hanno proposto tracce o argomenti, richiesto di svolgere progetti o casi come avveniva per le prove tradizionali scritte, con la differenza che la traccia veniva letta e sviluppata oralmente dal candidato.
Ogni commissione, quindi, ha impostato diversamente l’esame, con variazioni anche da una sessione all’altra e da un candidato all’altro.
Data la discrezionalità, che rende imprevedibile l’effettiva struttura del tuo esame, come d’altronde è sempre avvenuto anche per le prove scritte, è opportuno che la preparazione non cambi rispetto a quella che faresti se ci fosse la certezza di un esame con 3 scritti e un orale.
A prescindere da come sarà strutturato l’esame, occorre comunque arrivare alle prove con una conoscenza ampia, ragionata e pratica dei principali costrutti e dei principali settori della psicologia, con la consapevolezza che si sta compiendo un salto, da studenti a professionisti.
Ciò richiede non tanto di ingurgitare nozioni astratte, ma di interrogarsi sulla loro utilità per comprendere temi e problemi per ricavare attività da svolgere.
La preparazione serve ad abilitarsi a una professione complessa, che richiede conoscenze scientifiche, flessibili e pratiche.
Così la preparazione può acquistare senso, si può arginare la deriva fobico-ossessiva da cui si viene contagiati e trasformare lo studio per l’abilitazione in un percorso di crescita personale e professionale, perché ne ha le potenzialità e auguro profondamente e con umiltà a tutti di coglierle e viverle.
La preparazione, quindi, non cambia rispetto a quando c’erano tre scritti e un orale, perché le competenze richieste allo psicologo restano le stesse, a prescindere da come venga svolto l’esame di abilitazione.
Le competenze richieste allo psicologo ruotano sempre intorno ai 3 nuclei su cui sono basati tutti e 3 i manuali del kit: teorie, strumenti, interventi.
L’esame di abilitazione resta finalizzato a vagliare quelle competenze.
Quindi, il sistema di apprendimento alla base della preparazione non risente di modalità orali o scritte, governi, decreti, pandemie, ecc.
Anzi sarà premiato ancora di più chi studia con flessibilità, perché in un dialogo orale farà molta più presa la capacità di applicare le conoscenze per leggere la realtà e capire come intervenire (magari proprio sulla realtà della pandemia), piuttosto che sciorinare dettagli mnemonici, ossessivi e inutili.
Sono 20 anni ormai che insisto sulla flessibilità e il ragionamento, chissà che il sogno di porre fine il nozionismo ossessivo non si avveri!
Il nozionismo ossessivo ucciso tante giovani menti, più del virus.
C’è una deriva terribile sui gruppi social, a quanto so di riflesso (non sono sui social) che alimenta ansia e terrore, proprio in chi deve dimostrare di saperlo gestire.
Poi chi può dire come sarà gestita questa prova orale? Chi ha questa presunzione?
Non si è mai verificata nella storia, sarà una nuova modalità anche per i prof, ogni commissione la gestirà come meglio crede e le qualità trasversali di ciascuno potranno rilucere ancora di più.
È una grande opportunità. Non c’è bisogno di nuovi kit, nuove lezioni o di live su zoom. Basta, abbiamo già tutte le risorse, e la capacità di usarle in modo intelligente.
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