La Teoria dell’Attaccamento di John Bowlby è uno dei pilastri della psicologia dello sviluppo. Questa teoria, sviluppata negli anni ’50 e ’60, esplora il ruolo fondamentale degli attaccamenti affettivi nelle prime fasi della vita di un individuo.
Chi è John Bowlby
John Bowlby, psicoanalista e psicologo britannico, è considerato il padre della teoria dell’attaccamento. La sua formazione in psicoanalisi e l’esperienza come psichiatra infantile influenzarono la sua comprensione dei legami affettivi tra il bambino e le figure di cura.
Origini della Teoria
Bowlby sviluppò la teoria dell’attaccamento a partire dalle osservazioni cliniche e studiando il comportamento dei bambini separati dai genitori durante la Seconda Guerra Mondiale. Queste esperienze lo portarono a formulare le basi teoriche dell’attaccamento.
Definizione di attaccamento
L’attaccamento è un legame emotivo intenso e duraturo che si sviluppa tra un bambino e le figure di cura primarie, solitamente i genitori o i caregiver. Questo legame affettivo è cruciale per lo sviluppo socio-emotivo e cognitivo del bambino e influenzerà le relazioni future. L’attaccamento fornisce al bambino una base sicura da cui esplorare l’ambiente e affrontare le sfide della vita.
Il caregiver
Il caregiver, o figura di cura, è la persona responsabile delle cure e dell’affetto verso il bambino. Solitamente, il caregiver primario è la madre o il padre, ma può anche essere un genitore adottivo o una figura di riferimento stabile. Il caregiver svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’attaccamento sicuro, fornendo conforto, sicurezza, e rispondendo in modo sensibile e coerente alle esigenze del bambino.
Strange Situation di Mary Ainsworth
La Strange Situation Procedure è stata ideata dalla psicologa del’attaccamento Mary Ainsworth per valutare gli stili di attaccamento nei bambini. Questo esperimento coinvolge un bambino e il caregiver che partecipano a una serie di episodi strutturati di separazione e riunione in un ambiente controllato. Durante l’esperimento, il bambino interagisce con il caregiver, con uno sconosciuto e sperimenta separazioni temporanee. Successivamente, viene osservato come il bambino reagisce al ritorno del caregiver.
La Strange Situation ha portato alla scoperta di tre principali stili o pattern di attaccamento:
- Attaccamento Sicuro: Il bambino si sente a suo agio nell’esplorare l’ambiente quando il caregiver è presente, si mostra ansioso durante la separazione ma è tranquillo e felice al ritorno del caregiver. Si attacca facilmente al caregiver e accetta il suo conforto.
- Attaccamento Insicuro-Evitante (o ansioso-evitante): Il bambino sembra indifferente o evita il caregiver durante l’esplorazione e mostra poca reazione alla separazione. Può sembrare distante e indifferente al ritorno del caregiver, evitando il contatto affettuoso.
- Attaccamento Insicuro-Ambivalente (o ansioso-ambivalente): Il bambino è ansioso e agitato anche quando il caregiver è presente, è molto disturbato durante la separazione e mostra un comportamento ambivalente al ritorno del caregiver, spesso combinando la ricerca di conforto con la resistenza.
La Strange Situation di Mary Ainsworth è stata una pietra miliare nella ricerca sull’attaccamento e ha contribuito a comprendere come le prime esperienze relazionali con il caregiver plasmano gli stili di attaccamento dell’individuo.
Descrizione pattern di Attaccamento
Oltre ai tre pattern di attaccamento rilevati con la Strange Situation, studi successivi di Main e Salomon e di Lyons Ruth e collaboratori, aggiunsero il pattern insicuro-disorganizzato. Questi pattern influenzano profondamente le relazioni successive e la personalità dell’individuo.
Pattern di Attaccamento Sicuro
I bambini con un attaccamento sicuro sviluppano fiducia nelle figure di cura, esplorano l’ambiente in sicurezza e ricercano conforto quando necessario. Sono in grado di costruire relazioni interpersonali stabili e positive.
Pattern di Attaccamento Insicuro-Evitante
I bambini con attaccamento insicuro-evitante mostrano una tendenza ad evitare il contatto con le figure di cura, manifestando indipendenza e rifiuto di essere confortati. Possono sviluppare difficoltà nel fidarsi degli altri.
Pattern di Attaccamento Insicuro-Ambivalente
I bambini con attaccamento insicuro-ambivalente sono ansiosi riguardo alla separazione dalle figure di cura e cercano e respingono alternativamente il contatto. Questa ambivalenza può portare a una percezione incerta del supporto affettivo.
Pattern di Attaccamento Insicuro-Disorganizzato
I bambini con attaccamento disorganizzato mostrano comportamenti contraddittori e confusi, spesso risultato di esperienze traumatiche o abusive. Questo pattern è associato a difficoltà nel gestire le emozioni e le relazioni.
Strumenti di Valutazione
Per valutare gli stili di attaccamento, gli psicologi utilizzano strumenti come l’Attachment Q-Sort, la Strange Situation Procedure e questionari basati su interviste e osservazioni. Questi strumenti consentono di identificare i pattern di attaccamento e comprendere l’impatto sullo sviluppo e il benessere psicologico dell’individuo.
Quando somministrare gli strumenti di valutazione
I manuali possono riportare vari range d’età per ila somministrazione dei test di valutazione dell’attaccamento.
In riferimento allo stesso test, un manuale indica che può essere somministrato da 1 a 3 anni, un altro da 1 a 4…
Possono esserci riferimenti diversi, perché si prendono in considerazione edizioni diverse.
I test vengono continuamente ri-tarati. Le pubblicazioni vengono aggiornate. Vengono fatte continue ricerche.
Nel frattempo i manuali che contengono riferimenti ai test, non sempre riescono a tenersi al passo con gli aggiornamenti, perché se una casa editrice li ha pubblicati, non può ri-pubblicarli ogni volta che viene aggiornato un test menzionato all’interno, perché così non riuscirebbe neanche ad ammortizzare i costi di stampa.
Non si può stare dietro ai numeri perché non sono fissi. Se anche riguardo a un test c’è scritto che si può fare da 1 anno…magari quel bambino a 1 anno non è in grado.
Assumerei uno sguardo sovraordinato.
Fino a quando vale la pena valutare l’attaccamento attraverso la Strange Situation?
Il bambino in base al suo sviluppo come manifesta l’attaccamento, con il comportamento oppure è in grado di verbalizzare i vissuti e può fare anche un SAT?
Il suo sviluppo cognitivo ha superato la tappa sensomotoria ed ha avuto accesso alla dimensione simbolica?
E’ vero che Piaget dice che questo passaggio si fa a 2 anni…ma alcuni lo fanno prima, perché vivono in contesti con molti stimoli, altri lo fanno a 5 anni.
Lo studio dello psicologo è attrezzato? Ad esempio in Italia non tutti gli studi, sia privati che pubblici, sono attrezzato per fare la Strange Situation, che richiede un particolare allestimento e il coinvolgimento di più figure.
La Strange Situation è più una procedura che si usa in ambito ricerca.
Per valutare l’attaccamento prima che il bambino verbalizzi, si può ricorrere all’osservazione della diade madre-bambino.
Si può ricorrere all’osservazione quando ancora gattona e ha sviluppato poche autonomie: ancora non parla, ancora non cammina, ancora non accede alla dimensione simbolica (ciò si vede anche dal gioco: non ha il gioco simbolico, non ha la costanza dell’oggetto, è ancora legato a esperienze sensoriali immediate).
Descriverei gli strumenti, ma soprattutto ragionerei su quando e come usarli, a prescindere dai limiti cronologici che sono inevitabilmente indicativi, anche perché in quel momento possono non venire in mente.
È più utile portare l’attenzione sul senso, sul perché fare quella valutazione con quel test e su quello che sta al di là dei numeri, piuttosto che sul dato nozionistico in sé.
Bowlby non è più un jolly
Quando studi per prove, esami e concorsi per psicologi, è utile dare precedenza a contenuti che si prestano a più argomenti.
Nei primi anni in cui seguivo gli studenti dell’esame di abilitazione di psicologia, parlavo di “jolly”, cioè argomenti o autori che si prestavano ad essere trattati in più tracce.
Era il 2005, e proponevo Bowlby come jolly.
Quell’indicazione è stata seguita da interese generazioni di psiclogi, ma anche di tutor e di redattori di manuali di preparazione per l’esame di abilitazione.
Finché non è diventata troppo inflazionata.
Quindi raccomando di fare attenzione nell’uso di Bowlby: non siamo più nel 2005.
Sì, è vero che questo autore è molto versatile, ma fa in modo che non sia la tua prima scelta.
Puoi usarlo in situazioni di emergenza, se per una traccia non ti viene in mente niente oppure in quel momento ti emozioni, non ricordi niente e non riesci a organizzare collegamenti.
Ma ormai Bowlby e, in parte, anche Bandura, è diventato troppo banale.
I prof lo hanno letto e riletto, soprattutto nelle sedi grandi e storiche, mentre quelle piccole e nuove, ancora non c’è una grande saturazione.
Tuttavia, c’è sempre il rischio omologazione perché anche tanti altri citeranno questi autori, attingendo a vecchi materiali ormai abusati o a materiali nuovi, che però hanno attinto a vecchi kit ormai superati.
Oppure, puoi utilizzare Bowlby come arricchimento del compito, per fare un confronto, per aggiungere un altro riferimento. In questo modo lo sfrutti, ma con senso critico, come contorno, non come piatto principale.
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