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L’apprendimento basato sui problemi (Problem Based Learning – PBL) si basa sull’idea che l’apprendimento avviene quando agli studenti sono impegnati a risolvere un problema e non quando ricevono una conoscenza “precotta” attraverso una lezione frontale in cui devono solo immagazzinare informazioni e poi riprodurle all’interrogazione.


Cos’è l’apprendimento basato sui problemi

L’apprendimento basato sui problemi ) è una metodologia didattica che chiede agli studenti di risolvere problemi del mondo reale, che differiscono da quelli proposti dagli esercizi dei libri, spesso molto “artefatti”.

Quindi, è un approccio incentrato sullo studente che si concentra sul processo di apprendimento, piuttosto che sulla trasmissione di informazioni.

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Come nacque l’apprendimento basato su problemi

L’apprendimento basato su problemi risale al pedagogista americano chiamato John Dewey nel 1938 con la sua pubblicazione intitolata “Experience and Education”.

Secondo Dewey, l’apprendimento non dovrebbe essere un solo processo di trasmissione di informazioni; piuttosto, dovrebbe coinvolgere gli studenti nell’analisi delle cause e degli effetti degli eventi e nell’individuazione di modalità per affrontare difficoltà, imparare un saper fare invece che solo un sapere.

Abilità stimolate dall’apprendimento basato su problemi

L’apprendimento basato sui problemi è un metodo efficace per coinvolgere gli studenti e aiutarli a imparare.

Gli studenti che partecipano al PBL hanno maggiori probabilità di:

  • ricordare più a lungo le informazioni
  • sviluppare capacità di risoluzione dei problemi
  • pensare in modo critico e creativo
  • lavorare in modo collaborativo

Da leggere: 25 metodologie didattiche (con manuale)

Vantaggi dell’integrazione dell’apprendimento basato sui problemi in classe

Incorporare l’apprendimento basato sui problemi in classe può avere una serie di vantaggi per gli studenti. Eccone solo alcuni:

1. L’apprendimento basato sui problemi può aiutare gli studenti a comprendere meglio il materiale che stanno studiando.

2. Può promuovere il pensiero critico e le capacità analitiche.

3. Può aiutare gli studenti a sviluppare la capacità di lavorare in gruppo.

4. Può aumentare il coinvolgimento e la motivazione degli studenti.

5. Può migliorare la capacità di risolvere i problemi.

Approcci comuni allo sviluppo di problemi per l’apprendimento basato sui problemi

Esistono alcuni approcci comuni allo sviluppo di problemi per l’apprendimento basato sui problemi.

Il primo è quello di partire da un problema del mondo reale che gli studenti probabilmente incontreranno nella loro vita o carriera.

Il secondo è utilizzare uno scenario o un caso di studio basato su una situazione reale.

Il terzo è quello di utilizzare uno scenario o un caso di studio che non si basa su una situazione reale, ma che può essere utilizzato per introdurre gli studenti a un particolare argomento o area tematica.

Il quarto approccio consiste nell’utilizzare un problema sviluppato da altri, come un insegnante o un altro studente.

Il quinto approccio consiste nell’utilizzare un’attività o un compito che non è generalmente considerato un problema, ma che può essere utilizzato per introdurre gli studenti all’apprendimento basato sui problemi.

L’apprendimento basato su problemi funziona meglio se gli insegnanti forniscono istruzioni chiare e creano un ambiente sicuro e collaborativo per gli studenti, dove possono apprendere e contendere con l’aiuto reciproco.

Gli insegnanti possono anche incoraggiarli a pensare criticamente riguardo ad ognuno de processi decisionali prima di arrivare ad una soluzione finale.

Da leggere: ruolo dell’insegnante nel cooperative learning

Come preparare gli studenti alle attività di apprendimento basato sui problemi

Preparare i tuoi studenti all’apprendimento basato sui problemi può sembrare una sfida, ma con le giuste attività introduttive, possono capire facilmente come applicare le loro conoscenze per risolvere i problemi.

Prima di iniziare la prima attività di apprendimento basata su problemi, occorre assicurarsi che gli studenti comprendano la necessità di lasciare da parte le soluzioni preconfezionate.

Potrebbe essere necessario incoraggiarli ad avere una mentalità aperta per affrontare situazioni complesse e analizzarle con calma.

Essi sono abituati a fare gli esercizi dei libri di testo, che prevedono l’applicazione di una regola, ma quelli sono problemi “artefatti”, perché nella vita non basta sapere una regola e applicarla, per risolvere i problemi.

Non ci sono algorimti, occorre analizzare le componenti del problema e ideare modalità sempre nuove, spesso non lineari, per gestirle.

In questo modo, l’apprendimento basato per problemi può sviluppare abilità come il pensiero creativo, la pianificazione, l’analisi e l’adattamento.

Iniziare ad utilizzare l’apprendimento basato sui problemi in classe può sembrare un po’ complesso, ma una volta padroneggiato, può diventare stimolante anche per l’insegnante.

Apprendimento basato su problemi: esempi

L’apprendimento basato sui problemi può essere implementato in diversi modi.

Uno dei modi più comuni, ma fin troppo banali, è quello di incoraggiare gli studenti a risolvere un problema insieme come gruppo.

Ad esempio, un insegnante può chiedere agli studenti di risolvere un problema di geometria utilizzando la teoria che hanno appena appreso.

Non c’è però l’aspetto creativo, perché si richiede di applicare una formula, anche se è comunque un passo avanti rispetto alla lezione frontale e al solito lavoro individuale.

Questo può essere unprimo modo per preparare la transizione da una didattica basata solo su lezioni frontali a una che comprendere più metodologie, tra cui l’apprendimento basato su problemi.

Anche in storia si può applicare questa modalità: invece di illustrare capitolo per capitolo le cause delle guerre, le guerre e i risultati, è possibile proporre spunti di riflessione su alleanze, condizioni sociopolitiche e altri fattori scatenanti in modo che insieme gli studenti arrivino a ricostruire come si è arrivati allo scoppio delle guerre, usando i capitoli come approfondimenti, per trovare indizi e confrontarsi.

Così non devono solo memorizzare una sfilza di nomi e date che poi dimenticano o di spiegazioni precotte che non sono frutto di un loro ragionamento.

In alternativa, i docenti possono incoraggiare l’apprendimento basato su problemi attraverso progetti interdisciplinari.

Ad esempio, gli studenti possono riflettere sulle connessioni tra la fisica e l’astronomia per creare una rappresentazione visiva della Terra e della Luna in orbita intorno al Sole.

Un’altra modalità è invitarli a esporre un problema in un ambito della vita (sociale, lavorativo, affettivo, cognitivo), un problema pratico, un problema di cui hanno sentito parlare sui mezzi di comunicazione oppure un problema pratico, invitarli ad approfondire aspetti attingendo a diversi materiali e inserire un contenuto del programma come strumento per affrontare un aspetto del problema.

In fondo, i contenuti del programma non devono essere conoscenze inerti, autoreferenziali, da ripetere passivamente, ma strumenti da usare per dirimere questioni e gestire situazioni.

Conclusioni

L’apprendimento basato sui problemi è una metodologia didattica che prevede che gli studenti lavorino in piccoli gruppi per risolvere i problemi e non sono impegnati tutto il giorno a incamerare nozioni.

In questo modo gli studenti si abituano a considerare ciò che apprendono come strumenti e non come materiali da incamerare, ripetere all’interrogazione e dimenticare.

I problemi sono di solito basati su scenari reali e gli studenti sono incoraggiati a trovare soluzioni attingendo alle proprie conoscenze ed esperienze e consultandosi con i compagni.

L’apprendimento basato sui problemi  aiuta gli studenti a imparare a pensare in modo critico e a lavorare in modo collaborativo.

 

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Sono Stella Di Giorgio, psicologa e tutor per studenti lavoratori di Psicologia e TFA. Scrivimi a tutor@110elode.net per aiuto tesi.