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Il circle time è un un piccolo gruppo a bassa gerarchia, di tipo formale, con l’obiettivo primario di creare un clima collaborativo ed empatico tra i membri.


Definizione di circle time

Il circle time è l’attività centrale dell’educazione socio-affettiva, che serve a integrare la stimolazione prevalentemente cognitiva a scuola con un un apprendimento emotivo e sociale, altrettanto importante per lo sviluppo e il futuro degli alunni (Francescato & Putton, 2022).

Non si tratta di un gruppo improvvisato e di puro confronto e chiacchiera fine a sé stessa, ma è strutturato e basato su regole.

La formalità è data dalla stabilità del setting, poiché luogo, tempo e norme sono costanti, per fornire un punto di riferimento ai partecipanti.

Le regole sono poche e chiare: libertà di esprimere le proprie idee, senza interrompere chi parla, accettare il punto di vista del’altro, senza giudicare, ma cercando di comprenderlo empaticamente.

Queste regole vengono scritte su un cartellone. Insieme, i partecipanti stabiliscono anche il criterio di selezione dell’argomento da discutere.

La disposizione circolare dei posti aiuta la comunicazione, perché tutti possono osservare tutti.

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Il ruolo del facilitatore

Il ruolo dello di chi gestisce il gruppo è di facilitatore.

Questo implica che egli sia autentico, dimostri accettazione incondizionata verso i contributi dei partecipanti, provi empatia, dunque cerchi di comprendere i vissuti dei partecipanti stessi.

Inoltre, egli deve favorire la partecipazione di tutti, lasciando libertà di intervenire, ma anche stimolando i partecipanti più timidi o contenendo quelli più espansivi, che tendono a monopolizzare le discussioni o a prevaricare gli altri.

In questi casi, egli non dovrà farsi agganciare da provocazioni, ma gestire il controtransfert che possono attivargli, incanalando l’aggressività di alcuni partecipanti, senza ricambiarla, né assumere un atteggiamento di sfida, né imporsi in modo autoritario e direttivo come un insegnante, per non suscitare oppositività o sottomissione.

Egli deve, invece, focalizzare la sua attenzione sul positivo, dunque sulle potenzialità e sulle risorse di ciascuno dei partecipanti, fiducioso nella loro possibilità di crescita e di cambiamento.

I suoi atteggiamenti e comportamenti, attraverso il modelling, cioè l’apprendimento per imitazione, verranno poi interiorizzati dai partecipanti, che più facilmente potranno poi esibirli verso insegnanti, genitori e pari, diventando più tolleranti, empatici e collaborativi.

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Effetti del circle time

La metodologia dell’educazione socio-affettiva e l’attuazione dei circle time sono state incluse in numerosi progetti di apprendimento e sviluppo delle competenze emotive e sociali (Social & Emotional Learning), che hanno dimostrato efficacia nell’incremento delle abilità sociali e pro-sociali, nella riduzione dei comportamenti problematici come quelli aggressivi e distruttivi e anche nel miglioramento della performance scolastica (Durlak, Weissberg, Dymnicki, Taylor, Schellinger, 2011).

Questi programmi, dunque, effettivamente la competenza socio-emotiva nei bambini e negli adolescenti).

Inoltre, essi aumentano il numero di relazioni interpersonali di ogni alunno, quindi il supporto sociale di cui può beneficiare.

Difficoltà nell’educazione socio-affettiva a scuola

Nonostante la riconosciuta necessità dell’apprendimento socio-emotivo, la sua applicazione presenta tutt’ora alcune criticità da ricercarsi anche nelle caratteristiche del contesto scolastico. Il sistema educativo.

Infatti, nella valutazione del rendimento delle classi tende ancora ad incoraggiare soprattutto la prestazione, che porta anche a un incremento della competizione tra studenti riducendo la spinta alla cooperazione.

Occorrerebbe, cioè, focalizzarsi maggiormente sui processi, motivando gli studenti ad apprendere per il piacere di padroneggiare nuove competenze e non per ottenere ricompense estrinseche, come possono esserlo il voto o qualche altra forma di premio, allo stesso tempo incentivando la cooperazione e la co-costruzione dell’apprendimento.

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Bibliografia

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Sono Stella Di Giorgio, psicologa e tutor per studenti lavoratori di Psicologia e TFA. Scrivimi a tutor@110elode.net per aiuto tesi.