La mia esperienza di tutor con studenti-lavoratori di Psicologia
Ho seguito molti studenti lavoratori di psicologia, che si sono iscritti da adulti, quando lavoravano, avevano figli, impegni, ecc., e ce l’hanno fatta.
Alcuni hanno poi trasformato la laurea in una professione, primaria o secondaria.
Altri non erano interessati a questo, ma solo a togliersi uno sfizio, a riprendere una passione che non avevano potuto coltivare da giovani, o semplicemente a fare un percorso di crescita personale.
In ogni caso, si può fare!
A prescindere all’obiettivo, perché ognuno ha la sua situazione o dalla situazione del mercato, che tanto cambia sempre velocemente, così come la professione di psicologo.
Magari non corrisponde sempre perfettamente all’immagine che si ha dello psicologo, ma è molto più sfaccettata e versatile. Non corrisponde sempre all’immagine classica del colloquio di sostegno o di psicoterapia.
In genere quando ci si iscrive da adulti, si è sostenuti da una grande motivazione intrinseca e anche da ante esperienze a cui agganciare le conoscenze, che così non risultano astratte.
D’altronde anche Rogers parlava di “tendenza attualizzante”: se uno ha avuto quella spinta sin da giovane, che ha dovuto sacrificare per altre necessità, è un peccato non soddisfarla, si farebbe risentire in qualche modo.
Sono per dare ascolto a queste aspirazioni,ma è solo una mia opinione ;).
Se ti serve aiuto per test di ammissione, tesi di laurea o esamedi stato, contattami qui.
Ultimi post di 110elode (vedi tutti)
- Assistenza tesi di laurea Ecampus di Psicologia - 23 Gennaio 2021
- Blocco scrittura tesi di laurea: i motivi pratici e quelli psicologici - 5 Gennaio 2021
- Come valorizzare le tue esperienze sul campo? - 28 Dicembre 2020