La teoria della comunicazione di Palo Alto è una delle più gettonate per prove, concorsi ed esami di argomento psicologico, ma spesso non si sa quali ricerche abbinare. Perché?
Gli studiosi di Palo Alto hanno descritto gli “assiomi” della comunicazione, termine che in matematica indica le “verità autoevidenti”, che non hanno bisogno di dimostrazioni.
Quindi se avessero fatto esperimenti così come li intendiamo (ipotesi, verifica, analisi dei dati, ecc.) si sarebbero contraddetti.
Non ci sono quindi veri e proprio esperimenti relativi agli assiomi, poiché quella teoria vuole proprio dimostrare che ci sono alcuni aspetti, fino ad allora non considerati dalle teorie della comunicazione, come quelle lineari, che sono auto-evidenti e non hanno bisogno di dismotrazioni.
Lo strumento “associato” alla teoria di Palo Alto è l’osservazione delle relazioni.
Quindi si può citare l’osservazione di Bateson (che era proprio uno del gruppo di Palo Alto) delle relazioni nelle famiglie di schizofrenici.
Secondo Bateson, già dall’osservazione si possono cogliere alcune dinamiche che possono essere responsabili di un disagio o contribuire a causarlo.
Se si vuole mettere un esperimento, si potrebbe mettere, a parte le riflessioni di Bateson (che poi nel tempo sono state ammorbidite) c’è quello di Maherabian sulla comunicazione non verbale.
Uno degli assiomi parla infatti di codice analogico e digitale, cioè comunicazione verbale e non verbale.
Allora si può approfondire la trattazione di quell’assioma con riferimenti alla ricerca di Maherabian, che evidenzia la prevalenza del codice non verbale su quello verbale nelle comunicazioni.
Certo, lo studio Di Maherabian è stato oggetto di banalizzazioni e fraintendimenti che hanno destato perplessità anche lui, il quale ha dovuto spesso dissociarsi da come i risultati a cui è giunto sono stati divulgati nei corsi di formazione.
Tuttavia, ai fini di prove, concorsi ed esami di psicologia potrebbe andare bene.
Oppure, se uno vuole contestualizzare tutto nell’ambito delle relazioni familiari, si può aggiungere l’osservazione delle relazioni nelle famiglie di anoressiche di Minuchin, anche lui aderente al modello di comunicazione circolare, così da sfruttare doppiamente la sua teoria (per il tema sulla famiglia e per quello sulla comunicazione).
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