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La teoria della profondità di elaborazione di Craik e Lockart, come l’avevo esposta nel vecchio kit per l’Esame di Stato di Psicologia


La teoria della “profondità di elaborazione” o “profondità della codifica” di Craik e Lockhart è un’alternativa alla teoria tripartita di Atkinson e Shiffrin.

Entrambe le teorie cercano di capire in che modo il ricordo possa fissarsi nella mente, quali siano i requisiti che consentono ad un contenuto di essere memorizzato più facilmente.

Mentre per Atkinson e Shiffrin la risposta sta nella ripetizione, poiché solo ripetendo più volte il contenuto, esso si fisserà in memoria.

La sua traccia sarà più incisiva e indelebile, secondo la teoria della profondità di elaborazione ci sono altri requisiti.

Se un’informazione nuova è connessa con quelle già acquisite, se è emotivamente significativa, se è ben organizzata, chiara, ordinata, facilmente e velocemente passerà alla Memoria a Lungo Termine.

Senza la necessità di ripetizione, bensì per sue caratteristiche strutturali.

A questo proposito, Craik e Tulving hanno compiuto un esperimento a sostegno.

Essi hanno presentato ai soggetti tre tipi di compito:

  • un compito ortografico, in cui si mostrava una parola e si chiedeva se fosse scritta in maiuscolo;
  • un compito fonetico, in cui si mostrava una parola e poi si chiedeva con che parola potesse fare rima;
  • un compito semantico, in cui mostravano una parola e poi chiedevano se un’altra parola fosse legata a quella precedentemente mostrata.

Successivamente e inaspettatamente, tutti i soggetti vennero sottoposti ad un compito di riconoscimento.

Vennero loro mostrate diverse parole, chiedendo quale di queste era stata già incontrata nei compiti precedenti.

I soggetti riconoscevano maggiormente le parole sottoposte a compito semantico, poiché questo compito richiede un’elaborazione maggiore, che non si limita alla forma o al suono della parola, ma la approfondisce e richiede di capirne anche il significato.

Questo significa che il compito semantico attiva processi più complessi e profondi di elaborazione dello stimolo, grazie ai quali poi lo stimolo viene memorizzato meglio.

Dunque, per memorizzare un contenuto, occorre che sia sottoposto ad una profonda elaborazione e rielaborazione.

Questo perché solo le conoscenze approfondite, rielaborate, riorganizzate, strutturate organicamente e integrate con il proprio patrimonio culturale, possono essere facilmente ricordate.


Nelle successive edizioni del Kit di Preparazione per l’Esame di Stato Psicologia ho abbandonato la teoria della profondità di elaborazione di Craik E Lockart, perché ormai è inflazionata e l’ho sostituita con teorie più recenti.

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Sono Stella Di Giorgio, psicologa e tutor per studenti lavoratori di Psicologia e TFA. Scrivimi a tutor@110elode.net per aiuto tesi.